La terza
uscita ufficiale 2006, sull'Altopiano di Brentonico
SUL
SENTIERO DELLA PACE
PEDALANDO NELLA STORIA
La nebbia ha
purtroppo oscurato il panorama, ma il
giro è rimasto comunque affascinante e molto tecnico,
sia nei tratti in salita che in quelli in discesa. 31 i km
percorsi e ben 1.230 metri il dislivello superato.
Brentonico, 21/05/2006. La terza uscita ufficiale della stagione è andata in scena ieri sull'Altopiano di Brentonico, con 11 partecipanti in sella (10 soci e il gradito ospite Luca), oltre a due che pur costretti a saltare il giro causa infortunio, non si sono voluti perdere il ristoro di Malga Costapelada ed hanno raggiunto i compagni in auto nel caratteristico locale adagiato sulle piste da sci che scendono dalla Polsa.
La partenza da Prada (fraz. di Brentonico), a quota 773 m.s.l.m., è avvenuta alle 9,45. Dopo un paio di km di discesa, per raggiungere il vicino paesello di Saccone, è iniziata la dura salita verso Malga Cestarelli, quasi 8 km al 10% di media (con punte massime oltre il 20%), totalmente immersi in un fitto faggeto. Il sentiero, oltre alla pendenza non trascurabile, era assai insidioso per lo spesso strato di fogliame secco che copriva il terreno, con l'impossibilità di vedere dove andava a la ruota, e quando sotto c'erano pietre grosse, oltre a pedalare serviva anche fare l'equilibrista per non finire a terra (come accaduto all'Uomo Lavico).
Dopo aver raggiunto i 1300 metri di Malga Cestarelli, il bosco ha lasciato spazio ai verdi pascoli costellati di ranuncoli, e per un breve tratto in falsopiano i Rinco hanno potuto tirare il fiato. In questo tratto, tra l'altro, sia pure con una leggera foschia, era visibile a destra la Valle dell'Adige, fin oltre Rovereto. Dopo un paio di Km, però, il sentiero si è innestato nella strada che da Polsa di Brentonico conduce verso la vetta e la salita (sia pure con pendenze medie inferiori al tratto precedente) ha ripreso implacabile. Il GPM è stato raggiunto quando ormai la nebbia aveva avvolto la montagna e la visibilità si era ridotta attorno ai 10 metri. Alle Colme di Vignola (quota 1.570), quando si doveva individuare la strada per scendere a Bocca d'Ardole ed imboccare poi il Sentiero della Pace, la nebbia ha causato non pochi problemi d'orientamento, facendo anche sbagliare strada. I riferimenti visivi che avrebbero dovuto orientare la comitiva, studiati a tavolino in settimana, erano praticamente invisibili e la mancanza di tabelle indicatrici ha fatto il resto. Dopo un girovagare nei prati, un sali e scendi, un paio di telefonate a Mazzu che da Malga Costapelada tentava di fornire indicazioni utili, alla fine è stata trovata la strada giusta e dopo esser scesi a Bocca d'Ardole è iniziata la salita del Sentiero della Pace, ricavato su una vecchia strada militare costruita durante il primo conflitto mondiale, quando questa zona era situata sul confine tra l'Impero Austro-Ungarico e lo Stato Italiano. Anche questo tratto è stato molto impegnativo, non tanto per la pendenza, quanto per il fondo ghiaioso della strada, che causava non pochi problemi di scorrevolezza. Molto suggestivo il passaggio nelle gallerie scavate su una parete rocciosa, con la strada che si inerpicava con una serie di tornanti simili a quelli della vecchia Ponale, entrando ed uscendo dalla parete rocciosa per salire velocemente di quota. Purtroppo la nebbia ha impedito anche in questo punto di godere a pieno del panorama, ma anche di vedere le numerose testimonianze del periodo bellico, quali muri fortificati, trincee, vecchi fortini. Così, una volta giunti ai piedi del Corno della Paura, la programmata ascesa verso la vetta è stata annullata: tropo fitta la nebbia per poter vedere il panorama, quindi sarebbe stata una fatica inutile.
La comitiva ha quindi proseguito verso il colmo della strada di Postemon, per poi iniziare la discesa. Lungo questo tratto, però, la nebbia ha giocato un altro scherzo, nascondendo l'arrivo dell'impianto sciistico "delle Ancore" che doveva essere il riferimento per svoltare a destra e scendere lungo le piste da sci fino a Costapelada. Il gruppo è così sceso di quota fino quasi a San Valentino, per poi rendersi conto che qualcosa non andava, Più in basso, infatti, dove la nebbia era più rada, l'impianto di risalita era ben visibile e così gli 11 hanno voltato la bici ed hanno ripreso la salita, tornando sui propri passi. Per evitare di salire fino al bivio, però, Walander ha avuto la "bella pensata" di tagliare prima, imboccando un ripido canalone con pendenze disumane (oltre il 30%), tali da costringere l'intero gruppo a spingere la bici per 200 durissimi metri, al termine dei quali si è finalmente raggiunto il punto d'arrivo della seggiovia. Da qui, con grande sollievo, è stata imboccata la pista da sci che in un batter d'occhio ha condotto alla Malga Costapelada, dove era pronto il ristoro.
Ottimo il pranzo preparato dal gestore del locale tipico, con la polenta servita assieme al brasato al teroldego e bacche di ginepro (molto apprezzato), arrosto di vitello, formaggio alla piastra, peperonata, verze alo speck (anche ottime). Per concludere una spettacolare torta al cioccolato, servita con un originale bicchiere, anch'esso di cioccolata, pieno di liquore. In pratica, prima si beveva il liquore e poi si mangiava appresso il bicchiere!
Dopo la meritata pausa pranzo, il gruppo ha ripreso la discesa verso Prada, imboccando un sentiero molto tecnico ed impegnativo, con tratti anche difficili. Oltre a due guadi di ruscelli, infatti, un paio di punti presentavano pendenze attorno al 30%, con un fondo molto sassoso e sconnesso. Un tratto del sentiero coincideva addirittura col ruscello, tanto che per un centinaio di metri di doveva scendere in mezzo all'acqua. Qui molti hanno prudentemente deciso di scendere a piedi, anche se qualche temerario ha proseguito in sella, sia pure con abbondante uso dei freni.
Un po' più avanti la strada è stata anche trovata ostruita da un paio di trattori che stavano raccogliendo dei tronchi con il verricello, cosicchè - per motivi di sicurezza - i Rinco hanno dovuto attendere la fine delle operazioni per poter proseguire la discesa, non senza aver dovuto scavalcare dei mucchi di rami accatastati sulla carreggiata.
Alla termine della discesa, non appena usciti dal bosco, l'abitato di Prada ha segnalato la fine dell'escursione, molto apprezzata nonostante il tempo non particolarmente favorevole (anche se la temuta pioggia non c'è stata!).
Complessivamente sono stati percorsi 31 km, mentre il, dislivello (che doveva essere attorno ai 1000 metri) a causa degli errori di percorso e dei conseguenti su è giù, è lievitato fino a 1230 metri.
ALCUNE IMMAGINI
Il gruppo prima del via da Prada
Passaggio in una viuzza di Saccone
L'inizio della Val dei Berti, verso Malga Cestarelli
Una sosta nel bosco, prima di arrivare alla malga
Due passaggi nei verdi pascoli di Malga Cestarelli (1300
m.)
Alla confluenza del sentiero nella strada della Polsa
Al GPM (colme di Vignola, 1570 m.), circondati dalla
nebbia
All'uscita da una galleria, sul sentiero della Pace
Il crampo di Tindaro (dentro la galleria!) e i soccorsi
dei compagni
Walander all'inizio della discesa verso San Valentino
Paesaggio rurale
Il canalone fatto a spinta, con un corollario di santi e
imprecazioni!
L'arrivo a Malga Costapelada, con Mazzu in attesa
La tavolata all'interno del rustico locale
Un guado di ruscello nella discesa verso Prada
Sorpresina finale: sentiero ostruito dai rami e via, si
scavalca!